Ex Libris 405 (Shadow e il tempo)

Disteso in un letto troppo piccolo per lui, immaginava che il tempo formasse delle pozzanghere, si chiese se ci fossero posti dove il tempo invece incombeva pesante, posti dove lo ammucchiavano e lo conservavano – le città, pensò, dovevano essere stracolme di tempo: tutti i luoghi dove la gente stava insieme, dove arrivavano portandosi il tempo con loro. E se questo era vero, riflettè Shadow, potevano esserci altri posti dove le persone erano scarse, e la terra aspettava, amara e incrollabile, dove mille anni erano un battito di ciglio per le colline – un paesaggio di nuvole, un’increspatura veloce e nulla più, nei posti dove il tempo era scarso come le persone…


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