In termini di forma, con quel dritto scudisciato, il letale colpo a una mano e il trattamento impietoso delle palle corte, Lendl in un certo senso ha anticipato Federer. Ma il ceco era rigido, freddo e brutale; il suo gioco soggiogava ma non era bello. (Il mio compagno di doppio al college diceva che guardare Lendl era come vedere Il trionfo della volontà in 3D).