
Il blues come musica autonoma era stato, in certo modo, inviolabile. Non c’era una strada sicura per arrivare ad esso, cioè a comporlo, e non c’erano neppure metri precisi per valutarlo; lo si poteva solo vedere come una concomitante dell’esperienza sociale, culturale, economica ed emotiva più peculiare del nero in America. L’idea di un cantante bianco di blues appare come una contraddizione ancor meno accettabile del cantante negro borghese di blues. Gli americani bianchi non potevano comprendere appieno i materiali del blues, anche se qualche particolare circostanza poteva indurli a ricercarli. Era come se questi materiali fossero segreti ed oscuri, e il blues fosse una sorta di rito etnico-storico, carico di una sua necessità, come il sangue.