Un grande camino occupava lo spazio centrale del salone. Elena avrebbe voluto vederlo acceso, ma faceva troppo caldo. Le venne nostalgia dell’autunno, di quel momento in cui i primi freddi portano con sé il desiderio di rilassarsi sul divano davanti al fuoco, una coperta sulle gambe e un libro da leggere, le castagne, i funghi. La pazzia dei giapponesi per i funghi, aveva letto nel saggio dell’antropologa che stava traducendo, nasce proprio dal fatto che sono la quintessenza dell’autunno, il ricordo di un mondo contadino sepolto di cui si può conservare la memoria soltanto attraverso il profumo e il gusto. L’estate era diventata una stagione interminabile, quasi non ci fosse che lei. La sua arroganza le ricordava quella degli umani.