“Vintage! Vintage vuol dire che ho vinto.”
“Papà, non sei così felice che stiamo tutto il giorno insieme?” (quanto tempo ho per rispondere?)
Ha ideato una “scavasabbia a due vele elettrica”. Dice che è una nave da viaggio, come quella di Bud Spencer in Chi trova un amico trova un tesoro.
“Sapete come si chiama la mia lingua inventata? Oro Beige Galassia.”
“Lo vedi che gambe dritte ha questo personaggio? Non posso disegnarlo tutto perché è troppo lungo.”
“Questa cosa mi fa tanto ridere che sembra che non mi fa ridere.”
“Ho inventato altre due lingue: Liscio, in cui tutte le parole iniziano con “liscio” a parte quelle che iniziano con “schicco”; e Gnam Gnam, la cui sola parola è “gnam.”
“Sirac. Lo sai che significa? Sì ma non lo voglio, grazie.” (non s’è capito in quale tra le varie lingue)
“Ho fame.”
“Che vuoi Giò?”
“Ho tutte le cose da mangiare in testa, non so cosa scegliere.”
“Mamma, tu ci piaci da diciotto a trentamila tredici.” (non è plurale maiestatis, parla anche a nome del Papusko).
Canta “Non me ne pento mai”. Leggermente inquietante. (un’altra è “Non mi stanco mai” – ce ne siamo accorti)
“Giordano, si dice mangiare, non magnà. Magnà è un termine dialettale. Ogni tanto puoi pure dirlo, ma è meglio dire mangiare, no?”
“Ma nelle mie lingue, l’ Oro Beige galassia, il Liscio e lo Gnam, mangiare si dice magnà.”
Ok.
È in atto una lotta all’ultimo sangue (o capriccio) tra “cervello buono” e “cervello cattivo”. Chi vincerà?
“Quello lì è un cane da caccia, quell’altro è un cane d’amore.”
“Imparare a fare le cose fa bene.”
“Ginghio bè, ginghio bè, ginghio bò” (ad libitum)
Adoro le lingue pidgin di GB, è ufficiale. Nell’ultima riga si capiva benissimo che stesse cantando Jingle Bells. Gnam gnam gnam!
Dal vivo non sembrava, ma si vede che nelle altre lingue cambia pure la melodia…