Ex Libris 372 (etica è estetica)

Foto del 22-01-20 alle 12.13

Oggi, nel ricco e mai sazio Occidente, la massa ha accesso a una sovrabbondanza di beni di consumo quotidiano, a una quantità senza precedenti di beni strumentali (commodities: automobili, elettrodomestici ecc.) a una quantità praticamente inesauribile di svaghi (entertainments: televisione, Internet e..). Ma non ha quasi più accesso alla bellezza. Se hanno un senso le nostre considerazioni sul bisogno umano di sinergia tra etica ed estetica, diventa necessario domandarsi: la moderna inaccessibilità della bellezza non può essere fra i responsabili della diffusa indifferenza verso la giustizia?
Da ogni parte si lamenta la mancanza di valori e di ideali della massa. Lamentarsi, però, sottintende che valori e ideali ancora esistano e siano proponibili. Ma si possono diffondere valori etici senza i loro fratelli estetici e ideali di giustizia senza rispetto per la bellezza, o questo stesso fatto sarebbe già di per sé un’ingiustizia? I problemi più squisitamente moderni, più urgenti, più drammaticamente globali come la degenerazione dell’ambiente, la scomparsa rapida e definitiva di infinite specie animali e vegetali, l’etnocidio di culture non occidentali povere di produttività economica ma ricchissime di tradizioni, fanno pensare che i veri drammi siano tornati a essere unitari, etici ed estetici insieme: chi non vede la bellezza che va sempre perduta non raggiunge il cuore dell’ingiustizia e, quindi, manca della consapevolezza necessaria per affrontarla.


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