“Lo sai qual’è lo strumento che mi piace di più? I piatti!”
Lezioni di anatomia: Tubicini: “Lo sai che per fare entrare il cibo nei capelli ci sono dei tubicini della misura dei capelli? Nella barba uguale.” Successive ricerche hanno appurato che: “Lo sai come va il cibo al cervello? Ci sono dei tubicini nei capelli che ce lo portano.”
Lezioni di anatomia 2: “Sento dal tubo che va dalla pancia al cervello che è piena.”Variante: “Il ginocchio ha detto che la pancia è piena.” Quanto allo stomaco: “Le cose che non mi piacciono nello stomaco diventano rosse, quelle che mi piacciono diventano verdi.”
Lezioni di anatomia 3 (attenzione, linguaggio esplicito): “Le chiappe contengono la cacca che non va nel culo, e le palle contengono la pipì che non va nel pisello. Sono chiuse – le chiappe e le palle – e c’è un meccanismo che fa scendere la cacca e la pipì al culo e al pisello. C’è un martello che spinge e un pulsante rosso che fa aprire le chiappe…” (erano anche implicati un filo e una pinza, ma lì ci siamo persi)
“Chi arriva prima al letto è un porcospino.”
D’altronde: “No, non mi piace dormire, sono ancora pieno di energia. Io sono quello che sta più sveglio.”
Quando fa facepalm esclamando “Non ci posso credere!”, non sai se vuoi baciarlo o strozzarlo.
Andando al campo estivo canta una canzone: “Alla fine del confine non c’è niente/ solo delle rocce appuntite/appuntite, appuntite…”
Muro (interpretato da GB): “Che fai con la mano?” GB: “Mi sto pulendo su di te.” Muro: “Non è per niente bello quello che fai.” GB: “E invece sì.”
Una chiamata dal bagno: “Papààà! Ti è cascato il pulisciculo.”
“Mi piace giocare con tutte le cose uccidesche.”
La frase più spesso rivolta a GB: “Ciao bella.” La risposta canonica: “Sono maschio.”
Visto che gli piacciono così tanto i mischioni, durante un’aperitivo sul lago gli abbiamo detto che da grande potrebbe fare il barman, applicando così la sua fantasia combinatoria ai cocktail. Di risposta ha detto che vuole creare il bar Al lancio, con 50, 100, 200 bersagli per le freccette, uno per ogni cliente. Darts paradise, insomma.
“Giochiamo a ‘Valentino Rossi è bruttissimo’: chi lo dice si prende un’ascia in testa”. (fisse misteriose nate da una maglietta)
“Voglio guardarmi allo specchio… Che bello che sono. Papà, quanto sono bello? Te lo dico io: più della luce, anzi più delle stelle.”” (Narciso, chi era costui?)