Nel bel mezzo della quarantena: “Come diceva il mio vecchio quando non ero ancora nei sogni di mamma mia: Non ti preoccupare del coronavirus, noi siamo più forti.” (mh, ok)
Quando la mamma non vuole aderire ai suoi desiderata: “Papààà!!! Vieni a dire qualcosa a questa Mamuska?”
“Ho fatto la cacca. Papusko mi pulisci, che sento una puzza geniale?”
Audacie cromatiche: “Questa rosa la facciamo color bulldozer?”
Uscendo da uno scatolone di cartone: “Io sono uno sconosciuto, di chi è questo mondo?”
Sotto la doccia: “Ciao amici mobili, ciao amici cose. Lo sai qual’è il mio miglior amico? La saponetta grande.”
Strani giochi: “Quando dico ‘Rompiballe’ dobbiamo iniziare a correre, ok? Rompiballe!”
Strani sogni: “Stanotte ho sognato di essere una casa come quella di nonna Olimpia.”
“Sono un corvo velocissimo. Quando mi pare volo velocissimo.”
“A me piacciono le piante pelate perché le tocco e mi fanno un gran solletico.”
“Lo dico a mamma quando si sveglia. O domani. O alla fine del mondo.”
Implacabilmente in piedi a mezzanotte. “GB, non ti stanchi mai?” “No, io sono sempre sveglio, sono uno zozzone.” (his words, not ours)
Capricci reprise: “Ai vecchi tempi quando facevo moltissimi capricci al giorno…” (invece adesso…)
“Mhhh… Sento un profumo di aria. Il profumo non è abbastanza caldo per i vestiti.” (?!?)
“Se non la smetti ti facciamo il culo a strisce.” “Di che colore?” Non c’è verso.