Questo periodo è o “Voglio Miki!”(sarebbe Kiki) o “Voglio Totoro!”, non si scappa.
Parole nuove che ci piace pronunciare: “Accidenti!”
Siccome il papusko non capiva una cosa che stava dicendo, GB a un certo punto ha fatto, “dammi l’orecchio così ti dico meglio”, s’è accostato l’orecchio alla bocca e ha urlato dentro al timpano con tutta la forza possibile “OCCHIALI BROWN!” (ah, ecco, erano gli occhiali da sole marroni, li voleva in casa di sera).
GB ama conciliare gli opposti: “Come lo vuoi il latte veg?” “Caldo, anche un po’ freddo.” “Com’è questo film?” “Un po’ bello e un po’ brutto.” “E Tuco com’è” “Piccolo. (accosta pollice e indice) Anche grande. (allarga le braccia)”
Frammenti di comunicazione gibilesca: conteggi: uni dui tre quattro cinqui sette nove; colori: prima c’era il light blue, adesso è diventato light blue blue, che a volte diventa anche light blue blue blue.
Da un po’ di tempo GB ogni tanto ti guarda, e con voce maliarda sussurra “ti devo dire una cosa”, tu rispondi “ma certo amore, dimmi”, e lui continua a guardarti e non dice niente. Forse quello che voleva dire è “volevo dirti una cosa”, en abyme…
GB ora vuol vedere i cartoni animati delle sue felpe: prima ha visto Popeye, quindi Pluto, e anche Taz. Poi ha detto: “Voglio vedere il cartone animato di questo”, indicando la N campeggiante su un’altra felpa.
C’è poi, c’è dopo, e c’è poio (GB copyright).
Da un po’ di tempo ha iniziato ha canticchiare: “Robot… Robot… Robot…” (anzi: Roboch…) Non abbiamo idea dell’impulso originario, anche se poi gli abbiamo fatto ascoltare qualche classico robotico, dai Kraftwerk agli Styx a Camerini.
Il tormentone del periodo: “Papà/Mamma, che cos’è questo strano rumore?”
Quando ti chiamano a scuola d’urgenza, e lui quando arrivi conferma tutto giulivo l’incidente: “Fatto cacca”…
“Dove andiamo?” “A scuola.” “Scuola di musica?” “No, scuola normale.” “Mhhh. Piace scuola di musica. Altra scuola no.”
“Forza Lazio e Marcel Hirscher!” (plagi della mamuska)