GB in “Guarda me cosa dicio” 2

“Fatemi giocare! Sto morendo di giochi!”

“Perché abbiamo la macchina rossa? Non la voglio più rossa, la voglio rosa.”

“Lo sai che quand’ero piccolo e stavo nella tua pancia ho sognato tante zucche volanti?”

A ogni boccone: “Questo va nel pugno, questo nell’altro pugno, questo va nei piedi…”

“Papusko, mi porti il latte? un po’ bianco e un po’ marrone, un po’ caldo e un po’ freddo…”

Nonna Nevia vuole fargli cantare Bella ciao. Lui dice: “La conosco.” E inizia: “Una mattina mi son svegliato, sono andato a fare la spesa, poi sono andato a scuola di musica, poi…”

“Mi è andata per traverso la gola.”

Dilemmi: “Se faccio prima la pipì poi mi vengono le carie, se mi lavo prima i denti poi mi faccio la pipì addosso.”

Pregate di non stare vicino a GB quando proclama fiero: “Sono la battaglia!”

“Sono un uccello. Quest’uccello si chiama Odore di fiori che si chiamavano delizia.” (nientedimeno)

Ma anche, al parco giochi, spiegando le ali: “Sono un uccello mannaro!”

Sempre a proposito di ali: “La vedi questa palla? E’ una spada per tagliare le ali degli zombie.”

“È vero che gli alberi sembrano dei broccoli?”

Nonna Olimpia: “Sai dove cresce l’erba voglio?” GB: “Nel mio giardino.”

“Vai troppo veloce, abbassa la temperatura. Sì, la temperatura di andare veloce o lento.”

Tra deriva sicuritaria e discutibile strategia di marketing: “Quelli che non vanno all’Ikea li uccidiamo.” (chissà, magari all’ex nazi Kamprad la cosa poteva anche sconfinferare).

Il povero Papusko è costretto a sorbirsi Ligabue, di cui GB è appassionato, solo che lo chiama Luca. “Voglio Luca. Quella delle notti.”

Sempre sui nomi. “Perché il cugino Valentino lo chiami Matteo?” “Me l’ha detto il mio cervello: Valentino chiamalo Matteo.” (D’altra parte, qualche giorno dopo: “Il mio cervello dice tante bugie.”)

A proposito del nuovo cugino, invece. Edo: “Lui è il fratello minore, io sono il fratello maggiore.” GB: “E io sono il fratello peggiore.”

Capodanno: “Quelli che fanno i botti sono imbecenti (crasi tra imbecilli e deficienti, ndr).”

“E’ successo una settimana fa.” “Era un po’ prima, Giò.” “Allora una settimanona fa.”

GB un po’ gnomico e un po’ gnostico: “Non ho mai visto il respiro di tutti i tempi.”

GB Giano: “Perché non siamo cresciuti con quattro facce?”

Una cosa che succede spesso, specie quando si deve tornare a casa: “Quando si scaricano le batterie delle gambe non posso camminare.”

“Quando c’è qualche problema mi chiami e vengo da te, sono il tuo salvatore.” (GB che risolve problemi? Mh, di solito li crea…)

Ordinando la pizza per scuola. Papusko: “Mi dia 50 centesimi di pizza bianca.” GB: “Domani faccio io.” L’indomani. GB: “200 euro di pizza bianca.” Il giorno dopo: “300 euro di pizza bianca.”

Al Papusko, cui piace inventare canzoni soprattutto la mattina: “Non puoi cantare se non c’è la radio. Prima devi registrare la canzone sul disco e poi la puoi cantare.”

“Quando sono triste il mio cuore si rompe, quando mi sono calmato si riaggiusta.”


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