“Fatemi giocare! Sto morendo di giochi!”
“Perché abbiamo la macchina rossa? Non la voglio più rossa, la voglio rosa.”
“Lo sai che quand’ero piccolo e stavo nella tua pancia ho sognato tante zucche volanti?”
A ogni boccone: “Questo va nel pugno, questo nell’altro pugno, questo va nei piedi…”
“Papusko, mi porti il latte? un po’ bianco e un po’ marrone, un po’ caldo e un po’ freddo…”
Nonna Nevia vuole fargli cantare Bella ciao. Lui dice: “La conosco.” E inizia: “Una mattina mi son svegliato, sono andato a fare la spesa, poi sono andato a scuola di musica, poi…”
“Mi è andata per traverso la gola.”
Dilemmi: “Se faccio prima la pipì poi mi vengono le carie, se mi lavo prima i denti poi mi faccio la pipì addosso.”
Pregate di non stare vicino a GB quando proclama fiero: “Sono la battaglia!”
“Sono un uccello. Quest’uccello si chiama Odore di fiori che si chiamavano delizia.” (nientedimeno)
Ma anche, al parco giochi, spiegando le ali: “Sono un uccello mannaro!”
Sempre a proposito di ali: “La vedi questa palla? E’ una spada per tagliare le ali degli zombie.”
“È vero che gli alberi sembrano dei broccoli?”
Nonna Olimpia: “Sai dove cresce l’erba voglio?” GB: “Nel mio giardino.”
“Vai troppo veloce, abbassa la temperatura. Sì, la temperatura di andare veloce o lento.”
Tra deriva sicuritaria e discutibile strategia di marketing: “Quelli che non vanno all’Ikea li uccidiamo.” (chissà, magari all’ex nazi Kamprad la cosa poteva anche sconfinferare).
Il povero Papusko è costretto a sorbirsi Ligabue, di cui GB è appassionato, solo che lo chiama Luca. “Voglio Luca. Quella delle notti.”
Sempre sui nomi. “Perché il cugino Valentino lo chiami Matteo?” “Me l’ha detto il mio cervello: Valentino chiamalo Matteo.” (D’altra parte, qualche giorno dopo: “Il mio cervello dice tante bugie.”)
A proposito del nuovo cugino, invece. Edo: “Lui è il fratello minore, io sono il fratello maggiore.” GB: “E io sono il fratello peggiore.”
Capodanno: “Quelli che fanno i botti sono imbecenti (crasi tra imbecilli e deficienti, ndr).”
“E’ successo una settimana fa.” “Era un po’ prima, Giò.” “Allora una settimanona fa.”
GB un po’ gnomico e un po’ gnostico: “Non ho mai visto il respiro di tutti i tempi.”
GB Giano: “Perché non siamo cresciuti con quattro facce?”
Una cosa che succede spesso, specie quando si deve tornare a casa: “Quando si scaricano le batterie delle gambe non posso camminare.”
“Quando c’è qualche problema mi chiami e vengo da te, sono il tuo salvatore.” (GB che risolve problemi? Mh, di solito li crea…)
Ordinando la pizza per scuola. Papusko: “Mi dia 50 centesimi di pizza bianca.” GB: “Domani faccio io.” L’indomani. GB: “200 euro di pizza bianca.” Il giorno dopo: “300 euro di pizza bianca.”
Al Papusko, cui piace inventare canzoni soprattutto la mattina: “Non puoi cantare se non c’è la radio. Prima devi registrare la canzone sul disco e poi la puoi cantare.”
“Quando sono triste il mio cuore si rompe, quando mi sono calmato si riaggiusta.”