Ex Libris 356 (debito e dolore)

Nel buddhismo Mahayana la riflessione sulla moralità si estende a considerare come ogni cosa che usiamo nella vita quotidiana derivi da altri esseri. Il maestro Zen coreano Ya Un diceva ai suoi monaci:

Dal tempo dell’aratura e della semina fino a quando il cibo raggiunge la vostra bocca e i vestiti coprono il vostro corpo, non solo uomini e buoi soffrono grandi dolori nel produrli, ma anche innumerevoli insetti sono uccisi e feriti. Non è corretto trarre vantaggio in questo modo dalle tribolazioni degli altri. Ancor più, come potete sopportare il pensiero che altri debbano morire perché voi possiate vivere? Come potete, voi che avete una vita comoda, lagnarvi della fame e del freddo quando il contadino soffre lui pure la fame e il freddo e la donna che tesse è vestita inadeguatamente? Un debito molto pesante si addossano quelli che indossano abiti eleganti e mangiano cibi raffinati.


2 risposte a "Ex Libris 356 (debito e dolore)"

  1. Il buddhismo zen è purtroppo sono una corrente del Mahayana e ti romperò le belle speranze dicendoti che tutti i monaci e lama mahayana che ho conosciuto finora si cibano di animali, Dalai Lama compreso. Esattamente come per il cattolicesimo: hanno preso il cristianesimo e l’hanno trasformato in folklore. Qui hanno preso quelle tre parole sacrosante dei primi buddha e hanno fatto un po’ come gli pareva, statuine preziose obbligatorie per tutti.

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