Pensa alla spavalderia di Chinaglia e poi leggi quanto afferma Alessandro Piperno, scrittore premio strega: “A dispetto di quel che normalmente si pensa, l’orgoglio ha senso solo se coltivato privatamente. Se lo ostenti diventa triviale e insincero: come certe forme un po’ grottesche di patriottismo. Del resto, i veri libertini non vanno in giro a raccontare le loro scopate. Questo vale anche per l’orgoglio di essere laziali. Che è parte integrante della mia interiorità. Uno state of mind, direbbero gli inglesi. Ecco perché non vado pazzo per la Lazio ‘stile Di Canio’. La mia Lazio è una squadra signorile e autoironica. È sobria e un po’ blasée. Aristocratica anche nei suoi colori sociali. Hai presente certe giornate romane d’inverno: terse, gelide, soleggiate? Quella per me è la Lazio. Una squadra felpata e serafica, mai arrembante o preda di trance agonistica tipo la Juve di Antonio Conte”.
Mi trovo perfettamente d’accordo!
Sospettavamo.