Non è per vantarci (cioè, un po’ sì effettivamente), ma a noi dovrebbero farci testimonial di Nati per leggere.
Abbiamo iniziato a leggere a GB quando stava nella pancia da 4/5 mesi. Vale ci è andata subito giù pesante, come da programma, propinando al feto l’obbligatorio Pasticciaccio, nonché L’incanto del lotto 49. Ale si è attenuto a cose più child oriented tipo Gli amici della foresta, un Longanesi d’epoca pescato tempo fa in una bancarella.
Quando poi il non-nolano è spuntato fuori, abbiamo proseguito le letture tutte le sante sere prima della nanna, grazie ai libri comprati, a quelli generosamente donati da amic* o presi in biblioteca. Partendo dai basic per poi complessificare pian piano seguendo la sua crescita.
GB è stato un habitué della biblio di Colleferro fin dalla solita pancia, poi quando lo portavamo in fascia, e a poco a poco è diventato un beniamino delle bibliotecarie Candida e Dianora (oltre a leggere, adesso, le sue attività preferite nelle nostre visite ogni due settimane sono il farsi mettere dei video “mamm mamm” – ergo di macchine – sul computer di Dianora, e scorrazzare tra gli scaffali col carrello portalibri buttando dentro tomi a caso).
Cosicché, quando stava per compiere un anno ci hanno proposto: “Beh, visto che prendete tanti libri per lui, dovrebbe avere una sua tessera personale.” Così GB è diventato il più giovane tesserato della biblioteca. L’altro giorno per curiosità abbiamo chiesto quanti libri avessimo preso in questi due anni, e ci hanno stampato un corposo elenco di 18 pagine per 160 titoli, che parte da Quattro animali e un buco e finisce momentaneamente con La mamma.
Oltre a quelli che a botte di 7 alla volta preleviamo in quel di Colleferro e agli altri di casa, il nostro anarco-insurrezionalista personale pretende la lettura, ormai a qualsiasi ora, di una serie regalatagli dai nonni paterni, con lettere e numeri abbinati ad animali, per la gioia di Vale che li apprezza (coff coff) moltissimo*.
Comunque, non siamo qui alla ricerca di record. Noi speriamo soprattutto di trasmettergli la passione per quegli oggetti cartacei che contengono parole, immagini, mondi infiniti.
(* diciamo che vi risparmio la recensione, NdVale)