Qualche conseguenza dello stare bloccati a letto 6 giorni di fila dopo che la suddetta ti ha castigato con la sua witchcraftica potenza lombare:
1) Strani sogni: in testa quello in cui su una rivista di arredamento leggevo un servizio sulla casa di Mal dei Primitives, posizionata scenograficamente su un sito archeologico da qualche parte al nord; dal servizio venivamo catapultati dentro l’appartamento, dove stava per svolgersi una festa di capodanno che iniziava proprio con una canzone del suddetto, salvo poi spostarsi in territorio Ambrogio Sparagna.
2) Reminiscenze cinefile: ogni volta che dovevo sternutire, con conseguente fitta al fondoschiena, pensavo a quella splendida scena de I duellanti in cui Keith Carradine, convalescente e fasciato dopo uno degli scontri con Harvey Keitel, si ritrova alle prese con lo stesso doloroso problema.
3) Possibilità impreviste: tipo essere alfine in grado di esaudire un vecchio desiderio, ovvero rileggere di fila tutto Corto Maltese. A tal proposito, la mia “triplette” di preferiti della serie: Sogno di un mattino di mezzo inverno (ep.16, 1972); Corte Sconta detta Arcana (ep. 23, 1974-’77); Le elvetiche: Rosa Alchemica (ep.28, 1987).
4) Pericoli felini: soprattutto da Nando, che gode a saltarmi sopra quando sto a letto, con grande affetto, ma nell’occasione con effetti collaterali da urlo.
5) Visioni decentrate: spizzare uno spicchio di cielo nella porta-finestra in fondo alla camera, struggendomi per quello che mi stavo perdendo: fuori la tarda estate garantiva alcune delle sue giornate più belle di nuvole sole e dolci brezze.
6) Riflessioni ponderate: l’ho sempre pensato e lo ribadisco: tra le tante fregature di noi umani, una delle peggiori è la posizione eretta, altro che conquista: maledetta evoluzione.