Quand’ero piccola e vivevo nel Maryland, il passero domestico era considerato un uccello “cattivo”. Non solo molesto, bellicoso e invadente, ma anche aggressivo, famigerato perché infastidiva e scacciava gli uccelli “buoni”: le rondini, per esempio, o i pettirossi, o gli scriccioli, e specialmente gli azzurrini.
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Il passero domestico può essere a ragione etichettato come un teppista, un topastro con le piume, un esserino decisamente pernicioso e un assassino. Ma qualunque cosa se ne dica, quest’uccello resta un superbo invasore, abilissimo nell’insediarsi ovunque vada o quasi. Delle trentanove introduzioni di passero domestico conosciute, trentatré sono state un successo.