Ex Libris 301 (sulla verità)

21

– Di cosa vuoi parlare?
– Della verità. Perché è così difficile che venga fuori? Perché la nascondiamo, perché la temiamo? Perché ho paura di ammettere che un giorno ho ucciso? Perché mi hanno picchiato, cosa volevano? Saprò mai la verità su quello che mi è successo?
– Ho appena attraversato tutta la città – disse Jorge. – Ho incontrato ombre di auto, persone, case. Non so cosa accadeva dentro le auto e dietro le finestre, non so cosa c’era nel cuore di quei passanti. La verità non è una cosa che si porta in tasca e si mostra, non è una lucetta che ti si accende sulla fronte segnalando “ecco, sta dicendo il vero”.
Noi vorremmo stringerla in pugno, chiuderla in una scatola o in una cella. Ma la verità è un fiato nel buio. Bisogna avere la pazienza di ascoltare, poco alla volta distingui le parole, e lei appare. E quando la verità alza la voce e urla troppo forte, allora qualcuno chiude le orecchie oppure spara per farla tacere. Noi gatti percepiamo frequenze altissime, inavvertibili da voi umani, suoni che vi farebbero sanguinare le orecchie. In quelle voci che non potete udire, forse ci sono tante verità.
– Per questo è così difficile incontrarla! – disse Gasperini. – Grazie Jorge. Staremo bene insieme. Hai fame? Vuoi che ti annaffi, pardon, che ti dia da bere?
– No, sono stanco, vorrei dormire. Nascondimi sotto le coperte.
– Ecco una bella immagine della verità: un gatto nascosto sotto le coperte.
– Letterariamente si può fare di meglio, – disse Jorge – ma ti insegnerò a scrivere, e tu mi insegnerai a curarmi con le piante. Buonanotte, che la verità di appaia in sogno.

 


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