Il pollo è l’uccello più diffuso al mondo. È l’uccello più diffuso al mondo. È stato plasmato a piacere dall’uomo con anni di selezioni, perché diventasse una macchina produci-uova. Purtroppo il profitto delle uova è estremamente basso per le aziende, circa l’1,6%, perciò ogni incentivo alla loro produzione è accolto a braccia aperte dai pollicoltori.
[…] I polli non sopportano il sangue, impazziscono alla vista di esso e quando uno di essi sanguina, i vicini lo beccano a morte. Questo comportamento non è assolutamente normale, ma rappresenta una risposta allo stress indotto dall’allevamento intensivo; si manifesta in aziende dove le galline non sono allevate a terra, ma in condizioni di poco spazio. È frequente che il comportamento naturale di questi uccelli sociali venga alterato e sfoci in situazioni pericolose come quella del “cannibalismo” appena descritta. Per evitare ciò, i pollicoltori tagliano la parte finale del becco, quella più appuntita, con un coltello incandescente.
Nel 1989, però, una ditta statunitense chiamata Animalens propose una soluzione alternativa al costoso e faticoso taglio dei becchi: le lenti a contatto rosse per polli.
Sembra una battuta, ma il ragionamento è valido: applicando un filtro rosso agli occhi delle galline, avrebbero visto tutto di quel colore e non si sarebbero più accorte delle eventuali fuoriuscite di sangue. Grazie a quelle lenti miracolose, le galline sarebbero state più tranquille e non si sarebbero più beccate.
Come andò a finire? Le lenti a contatto effettivamente funzionavano, ma serviva una notevole manodopera per applicarle a ogni singola gallina dell’allevamento; soprattutto, esse non permettevano all’occhio degli uccelli di “respirare” e facevano fiorire comunità batteriche all’interno della lente. Gli uccelli diventavano ben presto ciechi. La ditta ritirò il prodotto sotto le pressioni delle associazioni animaliste […]
E lo chiamano ingegno…
Ironia mode on.
L’autore è passato di qui, sorride e ringrazia per la citazione. 😉
Il Ciocca ci ha cioccato. Ehm…