I bravi giardinieri tendono a essere affatto pragmatici, senza lasciarsi troppo impressionare dalla scienza.
Il punto è che la scienza ha fatto poco per guadagnarsi il rispetto del giardiniere. I pesticidi miracolosi che ha messo a sua disposizione si sono rivelati una maledizione. Per quanto riguarda i meccanismi all’opera in un orto o in un giardino, e in modo particolare i rapporti tra piante e suolo, il quadro offerto dalla scienza è risultato frammentario e incompleto. Essa infatti ha sostituito l’immagine tradizionale che il giardiniere aveva del suo terreno, come di una cosa viva e straordinariamente complicata – un mistero della fertilità che andava ben oltre l’umana comprensione -, con un modello chimico che oggi sappiamo essere di gran lunga troppo riduttivo. La fecondità di un suolo, diceva la scienza, dipende semplicemente dal suo contenuto di azoto, fosforo e potassio; qualsiasi cosa mancasse, i fertilizzanti potevano fornirla. La verità dello scienziato, però, si è rivelata, se non falsa, comunque pericolosamente parziale: quegli elementi, di per se stessi, non producevano piante sane; può darsi che raccontino il 95 per cento della storia, ma non dicono tutto. Come il giardiniere aveva sempre sospettato, il suolo è di fatto un mistero, un complesso sistema biologico naturale (e non soltanto chimico) che possiamo nutrire ma non simulare, come avrebbe invece voluto farci credere l’immagine in bianco e nero proposta dallo scienziato. Il pollice verde desidera un ritratto più intensamente colorato e sfumato del suo terreno, un ritratto che renda conto di quell’altro 5 per cento, e che gli indichi quanto è vivo il suo terreno. E così, in primavera, possiamo sorprenderlo mentre si porta al naso una manciata di terra, forse addirittura mentre l’assaggia e poi la strofina tra le mani per vedere che colore lascia asciugandosi. Quando si tratta delle condizioni e della fertilità del terreno, le evidenze fornitegli dai cinque sensi mettono a sua disposizione informazioni che nessun laboratorio potrebbe fornirgli.
L’importanza dell’agricoltura biodinamica ai giorni d’oggi.
Infatti proseguendo parlava del perculamento dell’agricoltura biodinamica in un articolo del “Wall Street Journal”, che però doveva scontrarsi col fatto che i suoi prodotti sono straordinari.