Come eravamo: La mitica saga della differenziata ad Alchermes

Questo repechage interesserà solo noi, of course, ma non potevamo esigerci dal ricordare come iniziò la storia della raccolta differenziata qui al centro storico. Che poi, la storiella, qualcosa lo dice sui rapporti tra amministrazioni e cittadini, sulla (non)comunicazione tra i due soggetti, sul perché un così basico atto di civiltà pare sia così maledettamente difficile da attuare in questo p/P/aese.

OTTOBRE
Un bel giorno, passando davanti al comune e sbirciando alla ricerca di qualche depliant interessante, lo troviamo: il volantino annuncia l’avvio della sospirata raccolta differenziata porta a porta in centro storico. Evviva, tripudio, sommo gaudio. Finalmente potremo evitare di caricarci plastica, vetro, alluminio e co. per portarli a valle, dato che su da noi non esistono cassonetti deputati manco a pagarli oro. Incontriamo anche la sindaca che ci ricorda la cosa, ci dice quanto è importante (maddai?) e di tenerci aggiornati. Come no? Visto che il volantino rimanda a fine mese, in prossimità della scadenza chiamiamo l’assessorato per sapere come procedono i preparativi. Risulta che stanno sbrigando le ultime formalità burocratic/amministrative, e appena ci saranno i particolari li faranno sapere. Ne prendiamo atto.

NOVEMBRE
Sul sito del comune si dice che la raccolta inizierà il 18 novembre. Ottimo. Anche questa volta, guarda un po’, siamo noi a chiamare il numero di cui sopra quando la data fatidica è arrivata, per conoscere le novità (ahi, questa brutta abitudine di prendere sul serio le date). Risulta, stavolta, che il personale è stato ahimè impegnato nell’emergenza maltempo (beh, effettivamente, la strada per Valmontone si allaga un giorno sì l’altro pure…), e quindi il tutto slitta un po’, mannaggia, però appena sono pronti faranno sapere ecc. ecc. Ne riprendiamo atto. Riflettiamo d’altronde che finora non c’è stata una comunicazione ai cittadini che non sia il depliant (che sta sempre nella sua rastrelliera al Comune, ma mai è stato inviato per posta) e il sito (che immaginiamo non sia frequentatissimo dai vecchietti che vanno su e giù per le antiche scale). Anyway, en attendant…

DICEMBRE
Aspettiamo bel belli, chiedendoci se gliela faranno prima delle festività natalizie, col loro carico di monnezza molesta, mentre continua imperterrito a piovere, e immaginiamo l’indefessa opera per arginare frane, tappare buche, stappare tombini, mentre la differenziata rimane incastrata in god’s eye, poverina. Ecco le feste, e noi ci siamo scocciati di dover chiamare una volta al mese per sapere che succede, quindi continuiamo a caricarci di plastica, e di bottiglie, e di barattoli, per buttarli giù al parcheggio, dove ci stanno  gli unici cassonetti che differenziano bene. Senonché, proprio a fine anno, un lampo nel buio: un manifesto del Comune fissa la distribuzione dei contenitori per il 5 gennaio. Due mesi e passa dopo la prima scadenza, ma meglio tardi che mai, no? Ora, però: il 5 gennaio è un lunedì. Non si poteva fare in un giorno festivo, magari organizzando una festicciola, con qualcosa da mangiare per invogliare i paesani e con un apparato esplicativo che introduca al mondo del riciclo (come e perché), visto che magari il pensiero ecologico non è il pane quotidiano quassù? Sarebbe un’anticchia più utile delle innumerevoli processioni che ci tocca sorbire dalla primavera all’autunno… Quante ne vogliamo, vero?

GENNAIO
Fattostà che il giorno fatidico alla Vale tocca la scarpinata fino in cima al paese (ah, sì, l’appuntamento è proprio in pizzo alla collina: comodo no?). Era annunciata la presenza del sindaco e dell’assessore preposto. Lei ci trova solo qualche funzionario sgarbato anzichenò, che invece di ringraziare per il servizio alla comunità che i presenti stanno compiendo, non perde l’occasione di giustificare la pessima fama che i comunali si portano dietro, con qualche ragione. Un paio di fogli col calendario della raccolta, e amen, nessun’altra spiegazione. Nella nostra beata ingenuità, arguiamo che, se non quella, la settimana dopo inizieranno a svuotare i contenitori, e il 14 mettiamo fuori la plastica. La sera il contenuto è ancora lì. Richiamiamo l’ormai ben noto numero, e ci vien risposto – dalla stessa gentile signorina dell’altra volta – che la raccolta inizierà quando tutti avranno i contenitori. Ah, appunto, volevamo ben dire. Ma, tipo, mettere dei cartelli in cui si dica: i contenitori sono disponibili in tal posto tutti i giorni da tale a talaltra ora, prendeteli entro il giorno tot, che poi si principiano le danze? Era così difficile?

FEBBRAIO
Aspettando e sperando, con la pazienza ai limiti di guardia, l’unica novità significativa è il pregnante dialogo che cogliamo proprio davanti al Comune. Tradotto in italiano: “Mo’ ci fanno pure tenere i sacchi della monnezza dentro casa.” A proposito di far arrivare il messaggio forte e chiaro, eh? Comunque, finalmente arriva l’agognata notizia: si parte il 5 febbraio, senza se e senza ma. Così è stato, effettivamente, almeno questa scadenza l’hanno azzeccata. Oddio, bisogna dire che a parte i nostri, almeno sulla strada che faccio tutti i giorni mai ho visto altri contenitori fuori dalle case, in attesa di svuotamento. Speriam bene: time will tell. Se a Sermoneta stanno al 77%, perché non possiamo arrivarci pure noi? Già, perché…?


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