Ex Libris 231 (chi caspita lo vuole, il lieto fine?)

2016-05-13 11.05.40

Volarono per un po’ in un silenzio turbato.

Poi Magrat, che secondo Tata Ogg aveva un talento ingenuo per addentrarsi in terreni pericolosi, disse: «Mi domando se abbiamo fatto bene. In fondo era compito di qualche bel principe».

«Aha!» sbottò Nonna, che volava avanti. «Bell’affare! Da come uno taglia un po’ di rovi si capisce se è un buon marito? Tipica idea da fata madrina! Andare in giro a infliggere un lieto fine a chiunque, che lo voglia o no!»

«Non c’è niente di male in un lieto fine» disse Magrat, accalorandosi.

«Stammi a sentire. Il lieto fine va benissimo, se poi loro sono veramente lieti» fece Nonna, guardando il cielo in cagnesco. «Ma non puoi farlo tu per gli altri. È come dire che l’unico modo di rendere felice un matrimonio è tagliarsi la testa prima di dire ‘Sì’. Non si può creare la felicità…»

Nonna Weatherwax fissò la città in lontananza.

«L’unica cosa che puoi creare» concluse, «è un finale».


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