Ex Libris 227 (accompagnatore)

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Questo legame privilegiato tra mondo dei morti, cani e uomini è rintracciabile nella storia di Tocco, cane di Monte Porzio Catone. Animale realmente esistito, cui venivano attribuite capacità sovrannaturali, era particolarmente benvoluto dalla comunità. Si narra infatti che Tocco seguisse sempre le processioni ai funerali e tutte le altre manifestazioni del paese, era tra l’altro l’unico animale cui fosse concesso di entrare in chiesa per assistere alle funzioni e ai riti sacri. Per strada aspettava sempre che qualcuno gli desse un passaggio, saliva in macchina e poi faceva capire espressamente dov’è che volesse scendere. Tocco era stato in grado di “fiutare” la morte di un cittadino monteporziano e aveva convinto la gente a seguirlo sino alla casa del defunto. In molti credono che Tocco fosse la reincarnazione dell’anima di un uomo malvagio, cui era stata concessa la possibilità di espiare le sue colpe vivendo una vita da cane. Sebbene godesse dello status di “cane comunale” riconosciutagli dall’Amministrazione stessa, alcuni sostengono avesse anche un padrone, ma la maggior parte ama ricordarlo come cane randagio. L’attribuzione di tali poteri a Tocco era credenza così condivisa dalla comunità monteporziana che tutti i cittadini, in accordo col Comune, hanno voluto dedicargli una statua. La possiamo ammirare a Piazza Borghese, quasi di fronte alla porta di accesso al centro storico, come fosse di guardia alla sopravvivenza e alla tranquillità dell’intera comunità.


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