[…] Possiamo esibire lo stesso grado di certezza quando parliamo di verità nel mondo reale? Noi siamo sicuri che non vi sono armadilli in questa stanza nella stessa misura in cui siamo sicuri che Rossella abbia sposato Rhett Butler. Ma per molte altre verità ci affidiamo alla buona fede dei nostri informatori, e talora anche alla loro mala fede. In termini epistemologici, non possiamo essere sicuri che gli americani siano andati sulla Luna (mentre siamo sicuri che Flash Gordon è andato sul pianeta Mongo). Cerchiamo di essere scettici e un poco paranoici anche noi: potrebbe essere accaduto che un piccolo gruppo di cospiratori (gente del Pentagono e delle catene televisive) abbiano organizzato una Grande Falsificazione. Noi, vale a dire tutti coloro che hanno seguito la vicenda alla tv, abbiamo dato fiducia a quelle immagini che ci parlavano di un uomo sulla Luna.
C’è tuttavia una ragione per la quale possiamo credere che gli americani siano andati sulla Luna: è il fatto che i russi non abbiano protestato e denunciato l’impostura. Essi avevano la possibilità di controllare, di provare che si trattava di una truffa, e tutte le buone ragioni per farlo, se appena avessero potuto. Non l’hanno fatto, e questa è una buona ragione per fidarmi di loro. Dunque gli americani sono stati sulla Luna. Ma vedete come il decidere che cosa sia vero o falso nel mondo reale comporti molte decisioni, assai difficili, circa il grado di fiducia che concedo alla comunità, così come debbo decidere quali porzioni della Enciclopedia Globale debbano essere accertate, e quali no.