Ex Libri 209 (siamo cinofili o caporali?)

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Amo tanto gli animali per il semplicissimo motivo che li trovo migliori degli uomini. Per esempio, non si sognano mai di nuocere a qualcuno per pura malvagità e se, a volte, diventano cattivi è solo colpa dei padroni che li addestrano per essere feroci. Personalmente mangio più volentieri con un cane che con un mio simile. Come commensale è meglio un animale fidato che un falso amico.

[…]

Bisogna aiutare gli animali, difenderli dagli uomini che sono tanto cattivi. quando non c’è una guerra o una rivoluzione, per sfogare gli istinti più bassi se la prendono con le bestie. Io invece non sono capace nemmeno di ammazzare una mosca o una zanzara, anche se mi infastidiscono. La vita è sacra e nessuno ha il diritto di privarne un altro a suo capriccio.

[…]

Io mantengo venticinque persone, duecentoventi cani. I cani costano, e valgono più di un cristiano. Lei lo picchia, e lui le è affezionato lo stesso, non gli dà da mangiare e lui le vuole bene lo stesso. Il cane e ‘nu signore, tutto il contrario dell’uomo. Guardi gli uomini come si odiano: basta che si sfregiano ‘nu poco l’automobile, subito scendono coi denti di fuori, gridando. Il cane questo non lo fa. Accadde quindi che qualche anno fa andai a visitare un canile che era tenuto da una speculatrice. certi cani magri, tristi, malati. Allora feci cacciare via la speculatrice e costruii tanti bei capannoni con tante belle cucce. Qui li tengo, i miei canii, per me sono duecentoventi bambini. Certo costano: il personale di servizio, il veterinario, le medicine…


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