Ex Libris 200 (canzoni/lepri)

Sogno hippie

Quando scrivo una canzone, inizio da un’emozione. In testa o nel cuore sento qualcosa. Magari mi è capitato di prendere in mano la chitarra e di aver cominciato a suonarla senza pensarci. Molte canzoni nascono in questa maniera. Quando fai così, non pensi. Per scrivere una canzone, pensare è la cosa peggiore. Dunque tu inizi a suonare e poi esce qualcosa di nuovo. Da dove viene? Che importa? Tienilo e vai avanti. Io faccio così. Non giudico mai. Ci credo. È arrivato come un dono quando ho scelto il mio strumento, è arrivato così e mi è passato attraverso mentre lo suonavo. Semplicemente, gli accordi e la melodia sono apparsi. Non è questo il momento per interrogarsi e analizzare. Adesso è ora di conoscere la canzone, non di cambiarla prima di averla conosciuta. È come un animale selvatico, una creatura vivente. State attenti a non spaventarla. Scappa. È il mio metodo o comunque uno dei miei metodi.
Stavo proprio pensando che sto mettendomi sotto pressione per scrivere una canzone. Così non funziona. Le canzoni sono come le lepri, a loro piace uscire dalla tana mentre non guardi, dunque se stai lì ad aspettarle scavano un cunicolo e poi escono in qualche altro posto, lontano, dove non puoi vederle. Io adesso mi sento come uno che sta sopra la tana di una canzone. Non finirà mai con una vittoria. Più ne parliamo, peggio sarà.


2 risposte a "Ex Libris 200 (canzoni/lepri)"

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