Ex Libris 189 (vita segreta degli oggetti)

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Gli uomini credono di vivere più intensamente degli animali, delle piante, e a maggior ragione delle cose. Gli animali intuiscono di vivere più intensamente delle piante e delle cose. Le piante sognano di vivere più intensamente delle cose. Quanto alle cose durano, e questa durata è più vitale di tutto il resto. […]

Se osserviamo gli oggetti con attenzione, a occhi chiusi per non farci trarre in inganno dalle apparenze dietro cui le cose si nascondono, se ci concediamo di essere diffidenti, possiamo scorgere almeno per un attimo il loro vero aspetto.

Le cose sono creature immerse in un’altra realtà priva di tempo e movimento. Noi vediamo soltanto la loro superficie. È tutto il resto, nascosto altrove, a determinare il significato e il senso di ogni oggetto materiale. Per esempio, del macinacaffè.

È un frammento di materia nel quale è stata infusa l’idea del macinare.

I macinacaffè macinano, è per questo che esistono. Ma nessuno conosce il significato assoluto del macinacaffè. Nessuno conosce il significato assoluto di alcunché. Forse il macinacaffè è la scheggia di una legge universale, fondamentale della trasformazione, una legge a cui questo mondo non potrebbe rinunciare senza apparire completamente diverso. Forse i macinacaffè sono l’asse della realtà attorno al quale tutto ruota e si dipana, e può darsi che per il mondo siano più importanti degli uomini. Forse il macinacaffè di Misia costituisce addirittura il pilastro di ciò che si chiama Prawiek.


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