«Che cos’è questa musica? Mi fa venire in mente la sindrome premestruale.»
«Schönberg. La musica dodecafonica è stata molto criticata proprio per questa ragione: la gente sosteneva che esprimesse rabbia, ma poco altro.»
«E quello che cos’era? Mozart? Haydn?» domandava Alice, e Peter rispondeva che no, era Beethoven, il primo Beethoven, però, profondamente influenzato da Haydn. Quando lei scambiò Mahler per Wagner, lui le spiegò che Wagner era il dio di Mahler.
Alice divenne più intrepida e chiese perché La donna senz’ombra non contenesse neanche un valzer. Lui le parlò dei diversi Strauss. Una volta, quando Peter le chiese se avesse voglia di ascoltare I troiani di Berlioz, lei rispose «Oh, sì», perché le piaceva molto quella cosa sui pescatori di ostriche cantata da tre uomini in quell’altra opera di Berlioz. E Peter si limitò a scuotere il capo e a rispondere che, no, quello era il duetto dai Pescatori di perle, ed era di Bizet, non di Berlioz.
«Oops!» esclamò Alice. Ma Peter era felice che lei ricordasse il duetto di Bizet e l’aveva già messo sul giradischi.