Ex Libris 146 (A Napoli)

Cardillo

A Napoli, come in tutto il mondo dove regnano incontrastate autorità di prìncipi e belle donne, e il denaro scorre a rivoli dai palazzi e si perde in mezzo al letame delle strade (vero letame, almeno allora, in quanto era tempo non di carrozze elettriche, ma di impetuose vetture a cavalli, o rozzi carri trainati anche da poveri animali, tempo di greggi che attraversavano in fretta, belando, le vie eleganti); a Napoli, retorica e letteratura da strapazzo sono già tutte depositate nel costume, rifulgono nei modi civettuoli e vani delle dame, e scintillano nelle sale da ricevimento, nelle chiese sfarzose, tra le navate del Duomo addobbate di porpora e d’oro per una Novena cupa e grandiosa. Sono, retorica e letteratura da strapazzo, porte dorate e cesellate, opera dei gioiellieri del sogno. Ma, una volta aperte, solo la scura e fredda vita geme, come un’acqua, al piede degli scalini. E vedrai anche tu, curioso Lettore, seguendo questa storia, come là dietro non c’è nulla. Udrai solo, là in fondo, un povero glu-glu.


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