Col concetto di campo quantistico, la fisica moderna ha trovato una risposta inattesa alla vecchia domanda se la materia è costituita da atomi indivisibili o da un continuum soggiacente ad essa. Il campo è un continuum che è presente dappertutto nello spazio e tuttavia nel suo aspetto corpuscolare ha una struttura discontinua, “granulare”. I due concetti apparentemente contraddittori sono quindi unificati e interpretati semplicemente come differenti aspetti della stessa realtà. Come succede sempre in una teoria relativistica, l’unificazione dei due concetti opposti avviene in modo dinamico: i due aspetti della materia si trasformano perennemente l’uno nell’altro. Il misticismo orientale sottolinea un’analoga unità dinamica tra il Vuoto e le forme da esso create. Dice il Lama Govinda:
“La relazione tra… forma e vuoto non può essere concepita come uno stato di opposti escludentisi a vicenda, ma soltanto come due aspetti della stessa realtà che coesistono e cooperano incessantemente.”
La fusione di questi concetti opposti in un tutto unico è stata espressa in un sutra buddhista con le famose parole:
“La forma è vuoto, e il vuoto è in realtà forma. Il vuoto non è diverso dalla forma, la forma non è diversa dal vuoto. Ciò che è forma quello è vuoto, ciò che è vuoto quello è forma.”