Ex Libris 132 (Gossip, edizione 1837)

Divagazioni

Una volta, a dire il vero, sarebbe stato di cattivo gusto parlare apertamente di sé, dei propri affetti, dei propri gusti, delle proprie manie. Ma oggi il pubblico prende l’iniziativa; s’interessa di tutti i segreti del focolare, di tutti i dettagli della vita privata. Avete una qualche notorietà; vuole conoscere il colore delle vostre pantofole, la linea della vostra veste da camera, quale tabacco, preferite, il nome del vostro levriere favorito. I giornali avidi di speculare su questa deplorevole curiosità, accumulano storie su storie, menzogne su menzogne; offrono alla stupidità dei salotti “le conversazioni d’una cameriera di Madame de Lamartine con un passeggero del battello a vapore”, “i particolari della casa di Jules Janin”, “la topografia del bastone da passeggio del signor Balzac”, e così via. E il pubblico non dice mai: basta! E il mondo elegante che, in mancanza di una superiorità, dovrebbe almeno avere il senso squisito delle convenienze, accoglie con un’avidità senza precedenti i pettegolezzi più ignobili, le calunnie più sciocche.


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