La luce di Los Angeles può essere folle e accecante, incuneata come lama nella mente di Brian Wilson.
Può scintillare di barbagli d’argento nel tintinnio jingle-jangle della chitarra di Roger McGuinn.
Può declinare nel luccichio corrusco dei lampi al confine del deserto, come insegnano i Doors.
Può sfrangiarsi in tutti i colori della psichedelia metropolitana, maestri i Love di Arthur Lee.
Può placarsi nelle gloriose armonie pop dei Monkees o negli sha-la-la-la dei Carpenters.
Può sublimarsi infine (intanto) nella visione cristallina e inquieta di Stevie e Lindsay.