Finisce il film, parte la canzone.
Se il film è un grande film, e la canzone è quella giusta, è uno dei momenti più gratificanti per i tossici del sound & video. Di un paio di esempi già parlai (Make Me Smile per Velvet Goldmine, Song of Sunset per A Better Tomorrow III). Eccone altri pescati più o meno a caso.
Totale della spiaggia, la famiglia s’è ricomposta, le tartarughe ce l’hanno fatta, parte in gloria il sound iper-80s di Heartbeat.
Chissà se partiranno prima o poi insieme per la california, Faye e Tony. Intanto dallo stereo parte la versione di lei di Dreams.
Passata la mezzanotte, c’è il bacio più bello della storia del cinema, e i Deep Forest+Peter Gabriel fanno il resto.
Dopo la proiezione del Feuillade-Brakhage style, che c’è di più chicchettoso della Bonnie and Clyde di Gainsbourg rifatta dai Luna con Laetitia Sadier?
Ogni horror dovrebbe concludersi con Don’t Fear the Reaper: The Frighteners, il più sottovalutato dei capolavori di Peter Jackson, lo fa.
Il ricordo degli eroi non muore mai, e se quando arriva Ue o Muite Arukō (per gli amici Sukiyaki) non si piange, beh, non si hanno cuore e anima.