V(ale)ntinamente

Ok.

Dico sempre che non ci credo. Che se due si lasciano, non è che magari dopo due mesi, o due anni, si ritrovano, si ripiacciono, si rimettono insieme e magari stavolta va bene. Se due si lasciano è perché ci sono effettivamente dei problemi e la separazione, unita al tempo che passa, non li risolve, questi problemi, anzi semmai li rafforza, li inasprisce. Quindi no, non è che andrà bene, anche se il tuo lui o la tua lei sembra più sexy e desiderabile che mai. O più simpatico/a. Io non credo nel ritorno di fiamma.

Però.

Ecco, devo arrendermi all’evidenza: nonostante il periodo di separazione, io amo ancora le orchidee.

E voglio riprovarci!

Forse non si tratta di passione vera e propria. Forse è solo la sfida. Una pianta difficile, capricciosa, che fa sempre di testa sua e non si piega mai. Un po’ come i gatti. Non so se il paragone sia azzeccato. Non fosse per la fragilità delle piante stesse.

Intanto so per quale motivo il nostro cymbidium non è mai fiorito, da noi (mentre a casa di mia madre ha fatto due steli il primo anno, e ben quattro in questo caldo autunno). Vuole la luce. Vuole tanta luce, e qui non ce n’è.

(anche la signora qui sopra, Brassavola nodosa, vuole tanta luce) (ho scoperto di amare le brassavole)

Rileggendo il piccolo manuale in nostro possesso ho visto che le Phalaenopsis invece vanno bene anche a mezz’ombra. Quindi la volta scorsa devo aver sbagliato qualcosa. E vorrei riprovarci. Certo, Ikea non ha varietà come la Prince Black qui sopra (che è meravigliosissima), ma a noi sta bene lo stesso, d’accordo? Andrà tutto bene.

Carissima, lo so che sei la più stronza delle piante, ma troverò un modo di convivere con te.

Giuro che lo troverò.

(al solito, click sulla foto per andare sulle pagine cui appartengono. Al solito, se gli autori delle stesse non sono d’accordo, le toglierò)

(ah, le orchidee ritratte sono un ibrido di Brassavola nodosa, Phalaenopsis black prince e Dendrobium pierardii)