Oggi è il World Animal Day.
La giornata mondiale degli animali.
Oggi troppe specie sono a rischio di estinzione.
Cosa succede, se una determinata specie animale si estingue? In termini di macrosistemi, poco. Un’altra specie è già pronta a prendere quel posto nell’ecosistema. La storia stessa della terra è fatta di estinzioni che si sono susseguite con picchi spaventosi, come quella celeberrima dei dinosauri.
In termini più stretti, invece, la perdita di una specie, che sia il panda, o la foca monaca, o una specie di raganella, è una tragedia. Una grave perdita. Perché non si tratta più di ciclo naturale, ma di impronta antropica. Non sono le condizioni ambientali in sé a cambiare, è l’uomo che piega l’ambiente, radendo al suolo boschi, distruggendo paludi e torbiere, costruendo autostrade e tunnel vari, imbrattando le campagne di spazzatura velenosa.
Quello che i sapiens non capiscono, e che sarà la loro rovina, è che continuando a distruggere tutto non metteranno fine al ciclo della natura, ma alla loro stessa esistenza. La natura è forte, si riprende. Stenta, si prende il suo tempo, sbaglia e ricomincia da capo. Ma si riprende. Abbiamo esempi recenti. Chi non si riprende, siamo sempre noi.
Solo coniugano conoscenza e rispetto, del nostro pianeta e di tutti i suoi abitanti, c’è speranza per l’animale umano.
(tutte le foto sono del National Geographic)