Lei strillava perché di colpo sapeva cosa lui stava per fare. Era folle, ridicolo, il genere di impulso verso il quale non era mai stato propenso, eppure c’era anche una strana luce nei suoi occhi che non c’era mai stata prima. Come se qualcuno avesse acceso una miccia. La sua faccia era illuminata. Prese i contratti fra le mani, li accartocciò, e li spinse in fondo al camino. Poi prese a far lo stesso con le pagine del dattiloscritto. La carta cominciò a prendere, prima increspandosi, poi diventando marrone, poi balzando in una fiamma vivace.
L’aria mulinava di farfalle nere.