Perché ci sono due Ale.
Uno è quello che conoscete tutti, figo, gentile, disponibile, severo quando mi faccio prendere dalla pigrizia e consolatore se mi avvilisco.
L’altro viene a trovarmi di notte. Nei sogni. E seppure resta il gran bel pezzo d’uomo che è, non è mai gentile. Men che meno disponibile. Figuriamoci consolatore.
L’Ale che sogno spesso è assenteista, non ha voglia, ha preferenza di no, che qualcuno gli tolga dalle palle sta rompicojoni. A volte fa lo stronzo. Ma non la stronzaggine blanda cui mi hanno abituata certi bulli del mio passato, no. In lui la stronzaggine arriva a livelli epici. Sai quando dici che uno è cattivo, no? Tipo, Puliletti è terribile, Puliletti è cattivo, Puliletti prende in giro quelli che cantano male il blues. Ma il tremendo Puliletti all’Ale che mi fa visita la notte, gli fa un baffo, anzi due e una spuntatina alla barba. Sfido chiunque a resistere al fianco di un uomo cattivo come l’Ale della notte.
Per fortuna poi mi sveglio. Mi sveglio sempre, e Ale è lì in tutta la sua gentilezza di uomo vero, e non mi ha scaricato, e non mi dice di piantarla di rompere le balle.
Scusa Ale, eh, ma il tuo doppio notturno prima o poi rimedia tante, ma tante di quelle botte che se le ricorderà una vita (onirica, ma pur sempre una vita).