Nel segno della scimmia

Animalismi confusi

Io sono anche un amante degli animali eh, per l’amor del cielo. Ho avuto le tigri, gli orsi, le scimmie, e tutto il resto. I lupi anche c’ho avuto. Però quando vedo uscire delle – non dico che – delle sembianze di oranghi io resto ancora. (Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato)

Sdegni profondi

Siamo profondamente sdegnati per i termini offensivi utilizzati da Calderoli nei confronti di una creatura di Dio quale l’orango! Riteniamo vergognoso che si possa paragonare un povero animale indifeso e senza scorta ad un ministro congolese! (Daniele Stival, consigliere regionale Lega Nord)

Contesti e contrari

Dovremmo considerare il contesto, dove lo ha detto. Io credo che se qualcuno avesse definito Calderoli un maiale nessuno gli avrebbe dato del razzista. Allora io penso che tutto questo scandalo per la Kyenge sia razzismo al contrario. (Serenella Fuksia, senatrice 5Stelle)

Coscienze e non coscienze

Gente come Calderoli e Borghezio dovrebbero dimettersi da umani, perché dimostrano dicendo queste cose che non hanno coscienza, e la coscienza è la molla che ha trasformato le scimme in umani, quindi sono rimasti scimmie. (Oscar Farinetti, fondatore di Eataly)

Lotte auspicabili

Forse per uscire da tutto questo quel che bisogna davvero fare è lottare per un mondo dove dare a qualcuno dell’animale non sia più un insulto, una inaccettabile degradazione (come storicamente è stato, ed è), ma una constatazione pacifica, nella raggiunta consapevolezza che animali siamo tutti (noi, Calderoli, la Kyenge) e non c’è motivo di scandalo e vergogna in questo. L’unico modo per sbrogliare l’inestricabile intreccio di razzismo e specismo che ci avviluppa. (Noi)


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