E così si voltò, tornò alla città, e uno sgomento felice lo prese nel rivedere i colli abitati. Non era la città sconosciuta, lo era stata, ora non più, riconosceva le palme, e l’Aurelia, e i giorni. Era come se la collina avesse custodito tutto, tranne il tempo, per il suo ritorno. Città con due stazioni, una per partire e l’altra per tornare. Città che gli occhi perdevano, dapprima i colli delle ville e i pini, poi l’autostrada, e anche l’Aurelia, città che spariva se lui le andava incontro…
ma che, se ascoltiamo, tace,
proprio per esserci messi ad ascoltare.