Al solito si va a finire in gazzarra, con le piazzate un tantinello sguaiate, con quell’altro che non perde occasione di farsi la classica fotina acchiappavoti (speriamo di no, davvero) sfruttando il povero gatto, e così via. Tanto per confermare l’opinione diffusa sugli animalisti matti e non affrontare davvero, seriamente, un tema cruciale, quello della sperimentazione animale o vivisezione che dir si voglia.
Marino, da parte sua, ha avuto buon gioco a sparare sul compromettente botulino di certe manifestanti e a puntualizzare che si candida per il Campidoglio (dove il tema sperimentazione animale non sarà certo all’ordine del giorno in consiglio) e non per la presidenza del CNR, rimarcando i suoi propositi animalisti da sindaco (la sacrosanta questione delle botticelle) e aprendo al confronto.
Ne è uscito bene quindi. Questo non intacca il nocciolo della questione, e le contraddizioni sue e di tutta quella sinistra che sulla questione animale ha idee quanto meno ambivalenti. Noi non votiamo più a Roma. Se lo facessimo, alla fine probabilmente il voto a Marino glielo daremmo, perché il suo programma contiene molti punti su cui siamo in totale sintonia (vedi il contrasto al consumo di paesaggio: vivaddio, si inizia a parlarne davvero), ma certo con un po’ di disagio. Da parte nostra un passo incontro ci sarebbe, nella speranza però che lo si faccia anche dall’altra parte, perché l’importante è che quel confronto cui Marino si dice aperto ci sia davvero. Una buona notizia ci è sembrata l’apertura del tavolo sui metodi alternativi, dove partecipa anche quella Candida Nastrucci che abbiamo votato alle Regionali.
Se non ora (dopo i casi Green Hill, Menarini e Co.) quando, anche in questo caso.
Perché il rischio poi è questo: http://libernazione.it/cuccioli-da-salvare/
Di vederci ritrarre così, confinati in uno stereotipo, accusati della sempiterna “irrazionalità” (e pure su questo un bel discorso ci sarà da farlo) e meritevoli delle fotine alemanniane. Vero è che la confusione è grande sotto il cielo, sul fronte animalista, lo riconosciamo, ma è grande anche sul fronte della sinistra, che se va bene può essere all’avanguardia nei diritti civili e alla retroguardia in quelli animali (se va male può essere alla retroguardia ovunque). E se ci vengono a dire che sono questioni diverse, noi replichiamo che la questione del dominio e dello sfruttamento è una, al di là delle barriere di razza, di genere sessuale, di specie.