L’incanto di Cenere – segnalazione

Sarà stato il caso, a farmi arrivare il romanzo di Laura MacLem (che aspettavo ormai da quattro mesi) proprio un paio di giorni dopo che ho recensito l’ultimo saggio di Loredana Lipperini.

Al solito, non starò a postare i dati e la trama del libro, potete trovarli ovunque, basta cercare. Troverete anche recensioni più equilibrate e obiettive della mia, Laura è mia amica, e il mio fanatismo nei confronti della sua scrittura rasenta livelli da concerto rock.

Se ricordate, ho già parlato di un suo racconto, e del diritto che hanno i lettori di leggere nei romanzi che passano tra le mani il proprio vissuto. Ma oggi non è su questo che vorrei puntare l’obiettivo. Sì, la fiaba è di una cupezza profonda, come solo le migliori fiabe sanno essere. Ci sono gli elementi classici, banali oserei dire, della fiaba in questione, le sorellastre, la scarpetta troppo piccola, le zucche e i topi. C’è il coinvolgimento di un archetipo che mai come in questi anni è stato (letterariamente) maltrattato, il vampiro. C’è (e l’autrice mi perdonerà, per questa mia debolezza) il solito sottofondo ecologico, la contrapposizione tra chi usa la natura per i propri fini, e chi si limita a osservarla. C’è anche un tentativo, a mio parere riuscito, di superare i confini narrativi antropocentrici, in un brano di verde e cielo sfavillanti.

Ma questo è solo il contorno, la cornice.

Questo romanzo ha un fortissimo fil rouge che lo percorre, quasi violentemente, che permea ogni scena e ogni dialogo. Questo è un romanzo sulla maternità. La MacLem ci scherza anche, su questa cosa (l’idea le è venuta “dopo aver visto la Cenerentola di Disney qualcosa come quattro volte al giorno per un anno intero – ah, le gioie della maternità – e l’effetto Lovecraft è garantito.”)

Ma io non riesco a non pensare a tutte le madri in questo romanzo, a quanto siano diverse da quelle raccontate da Loredana, anche a quelle che madri non sono (ma si sentono dolere il seno come se fosse pieno di latte). Al terribile potere della Dea Madre. E forse, riallacciandomi al discorso che facevo lunedì, ho capito qualcosa in più. Su questo potere e sulla paura che fa. Laura lo dice chiaramente: così come la Madre dà la vita, la vita può toglierla. O può decidere di non darla affatto.

La scrittura è ricca come una cioccolata calda, ma mai pesante.

Non so che altro dire, per convincervi a comprare questo libro. Ah, sì: l’autrice scrive tanto e bene, da anni, ed è persino riuscita a coinvolgermi in una di quelle saghe lunghissime di sword & sorcery, io che le saghe mal le sopporto.

Il libro è bellissimo, come oggetto intendo. Curato, bella grafica, e costa meno di dieci euro.

E la storia che c’è dentro vi stregherà.

Laura MacLem, L’Incanto di Cenere, Asengard edizioni.


2 risposte a "L’incanto di Cenere – segnalazione"

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