Trovo che sia una cosa davvero assurda, quel certo atteggiamento che ho notato in giro, diffuso trasversalmente tra gli amici a prescindere da sesso, educazione, istruzione e conto in banca.
“Ah, sono tutti uguali”
“Ah, pensano solo a riempirsi le tasche.”
“Ah, ma se non era Berlusconi era un altro.”
“Ah, ma tanto non cambierà mai niente.”
“…quindi non vado a votare.”
Certo che non cambierà mai niente, se non vai a votare. Ovvio che le cose ristagnino, se chi ne ha la possibilità preferisce stare seduto in poltrona a fare il pianto greco.
E l’IMU, e le tasse, e i disservizi, e gli asili che non ci stanno, e la sanità che va sempre peggio (guardatevi Sicko di Michael Moore, prima di dire che la nostra ahimé disastrata sanità sia il peggio che possa capitare), e i rimborsi ai partiti e le pensioni d’oro agli ex onorevoli, e loro che non fanno niente e dormono in parlamento.
Io voto perché valgo e so di valere.
Voto per far sentire la mia voce.
Perché se anche fosse un solo voto in più in un mare di altri, è pur sempre la MIA voce.
E chi, per qualsiasi motivo, decide di stare zitto ora, non ha diritto di lamentarsi poi se le cose vanno male (confermando che il lagnarsi è sport nazionale italiano proprio come il calcio – e in perfetta sintonia, col calcio stesso).
La politica non è una cosa staccata, là in alto, sterilizzata e intoccabile. I politici non sono un’entità aliena in cui siamo chiamati a discernere il meno peggio.
I politici sono nient’altro che lo specchio del paese. Berlusconi ha fatto quel che ha fatto, perché la maggioranza degli italiani avrebbe fatto le stesse cose, avendone la possibilità.
I politici sono pigri, corrotti e ladri, perché gli italiani sarebbero pigri, corrotti e ladri al posto loro.
Ma non sono tutti uguali. Come gli italiani non sono tutti uguali. E se le mie parole vi offendono, dimostratemi che non ho ragione. Dimostratemi che farete la cosa giusta, che andrete a votare, che non importa se un candidato è gay o etero, se ha quaranta o sessant’anni, se è friulano o sardo, importa quello che dice, importa se parla di welfare, di scuola e istruzione, di lavoro, di progresso, di ambiente. Il mondo sta andando a fuoco, e i candidati devono parlarne, perché quando ci mancheranno aria e acqua non avrà molto senso pensare ai soldi.
Io valgo perché voto.
Voterò SEL. Ma non voglio farvi un comizio per convincervi a votare come me. Votate come volete, come vi dettano le vostre convinzioni.
Beh, una cosa la direi: non votate Berlusconi, e questo è pacifico. Né Grillo, se possibile.
*applaude*
Vale for president!
Pure io voto SEL, perché sono per lo Stato sociale e perché vogliono abolire la legge Biagi e la riforma Fornero. E vogliono anche dare una mano alle persone dello stesso sesso che vogliono passare una parte della loro vita insieme.
non fa una piega.
sottoscrivo la nota finale su chi NON votare, a tutti i costi.