Alta nel cielo, la luna creava una scia luminosa sulla massa nera del mare: una slabbrata autostrada d’argento che congiungeva riva e orizzonte. Sotto quella luce, i ciottoli pulsavano come vivi. Sulla battigia, piccole onde fluivano e rifluivano creando una schiuma di un bianco spettrale.
Il viso rivolto al cielo, osservavo il firmamento. Ogni stella era al suo posto, esattamente come l’anno precedente. Sapevo tutto sulle stelle e sui pianeti: nomi, distanze, grandezze. Individuai le varie costellazioni, poi mi stufai e tornai a fissare il mare.
Un’ombra scura solcava il centro della strada argentata muovendosi piano.
Qualcuno stava nuotando verso riva.
Aggrappandomi allo stipite della finestra mi sporsi con tutto il busto per vedere meglio.
Una testa dai capelli corti affiorava dalla superficie luminosa.
Un pescatore subacqueo? Un naufrago?
Chiunque fosse, avanzava veloce.