Eh.
Che queste ultime giornate di sole, i gatti vogliono passarle fuori, e io li capisco, eccome, se li capisco.
L’aria, il sole, l’erba e le foglie, la brezza fresca che ti passa fra le vibrisse, le passeggiate senza pensieri in lungo e largo per il parco, i bisognini fatti in piena terra, ah!, che bella la vita…
Certo, se fossi un gatto anche io vorrei farmi i miei bei giretti fuori.
Già.
Certo, c’è Moka che porta in casa gli ossi sgranocchiati e gettati in strada da mezzo paese, c’è Mascherina che non vede l’ora di sparire totalmente dalla nostra vista perché ci odia tutti (tranne Aristillo) e c’è Artie che se non riceve abbastanza grattini (vale a dire un grattino ogni due secondi) va a rifugiarsi in cantina. C’è Hernan che segue tutte le gattine, e c’è Wakko (sì, proprio lui, un po’ cresciuto) che sconfina e picchia tutti quelli che gli capitano davanti, poi ci sono Mao e Mushu che non vedevano l’ora di farsi un pisolo in casa, e Taylor che gli scappava proprio e appena apri uno spiraglio corre in lettiera.
Almeno si sfogano, dice Ale. Stan fuori tutto il giorno e la sera stanno tranquilli e sonnolenti.
Sì, certo, risponde Vale guardando i gatti svaccati a dormire ovunque.
V(ale)ntinamente 
Spero di rinascere gatta. Ma sono snob. Voglio una casa con un bel divano, un cuscino da scamosciare, un bel calduccio. Mi basta un raggio di sole personale che mi scaldi da marzo a novembre, per il resto mi arrangio con un termosifone.
E’ bello essere un gatto, andare in giro esplorando il territorio, con la propria indipendenza… e comunque avere una casa in cui tornare, dove sai che troverai sempre la tua “mammina” ad accoglierti!