Di cavalli dispettosi

Allora, si parlava di Dandy.

Dandy è il classico cavallo, che se io lo mettessi in un romanzo mi taccerebbero di poca originalità.

Cosa vuoi essere originale, scrivendo di un cavallo vanitoso, geloso, esibizionista, ma anche casinista e dispettoso?

Domenica scorsa siamo tornati a trovare Michela, e lui – Dandy – era irriconoscibile. Ve lo ricordate no, bello, fierissimo. Luna ha avuto una colica tremenda, povera, ed è dimagrita di quaranta chili in due giorni. Ovvio che Michela le abbia dedicato molto tempo e molte cure. Dandy allora ha deciso di ribadire la sua esistenza.

Dimenticate la liscia criniera da intrecciare nelle notti di luna piena, dimenticate il manto lucido e il portamento elegante.

Dimenticate il magnifico spagnolo che quando sente la musica improvvisa passi di danza.

Oggi abbiamo un destriero che si rotola nel fango, scava buche davanti al suo box, sbircia inconsolabile il prato su cui Luna fa quattro passi (come da foto), e quando viene rimproverato sembra quasi sorridere.

Ah, e fa anche le puzze, per dirla tutta.

Dandy, appunto.


2 risposte a "Di cavalli dispettosi"

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