La splendida abbuffata Olimpica e Paralimpica m’ha fatto venir voglia di stilare una sorta di lista, vagamente ispirata a quella delle ondivaghe “Cognizioni” di Sherlock Holmes buttata giù da Watson verso l’inizio di Uno studio in rosso, e dedicata alle mie predilezioni sportive, in perenne evoluzione.
Calcio
In Italia non si può che nascere nel segno del calcio. Diventa juventino per infusione platiniana, l’ultimo tifo bianconero risale alla finale di Coppa Campioni 1996. Col ritiro di Baggio smette di seguire il campionato italiano, disgustato dalle sue ahi quanto italiche vicende quanto dalla sovraesposizione mediatica di tutto il settore, e dalla sua fagocitazione degli altri sport. Le ultime emozioni calcistiche in assoluto, l’uno-due Grosso-Del Piero alla Germania e la partita di Zidane col Brasile ai Mondiali 2006. Non vede una partita da allora, pur non nascondendo simpatie zemaniane. Ma in definitiva, il calcio è così passée.
Tennis
Il suo preferito in assoluto. Nasce mcenroeiano ed evertiano, strana coppia, invero, educato dalle telecronache di Clerici e Tommasi. Idolatra geni strambi quali Mecir e Leconte, senza dimenticare di pagare il proprio tributo all’angelico Edberg. Da quando l’innominabile creatura murdochiana si accaparra gli Slam, lo guarda più da lontano, ma riesce ancora ad entusiasmarsi per la divina Henin, prima, per le imprese delle eroine tricolori, poi.
American sports
Seguiva la mitica NBA anni ’80, palpitando per i Detroit Pistons di Isiah Thomas e Joe Dumars, poi ha mollato la presa. Apprezza la concezione strategica del football (laddove non riesce ad appassionarsi al rugby), se non la sua esaltazione testosteronica. Si tiene lontano dalle noiose mazzate dell’ice hockey, mentre il baseball continua a rimanere per lui uno strambo mistero a stelle e strisce.
Sport di squadra
Al momento il suo prediletto, l’unico di cui segue i campionati, sia maschile che femminile, è la pallavolo. In realtà ha cominciato pienamente ad apprezzarlo in pieno dall’introduzione del rally point system (cambio regole giovante sia allo spettacolo che all’appeal televisivo, invero), quando già tramontava la generazione dei fenomeni. Simpatizza per le squadre marchigiane, nonché per Manon Flier. Della pallanuoto si interessa in occasione degli eventi principali. Altri, non pervenuti.
Motori
Se proprio vogliamo definirli sport: stava dietro la Formula 1 da piccolo, forse è stata addirittura la prima disciplina seguita, ma non è andato molto oltre la dipartita di Villeneuve. Dagli anni ’90 la considera la cosa più pallosa (incidenti a parte) e inquinante possa vedersi in tv. Il motociclismo, sebbene meno soporifero, non l’ha mai preso. Buonanotte.
Ciclismo
Come tanti si fece conquistare dalle imprese di Pantani, come tanti (?) non s’è più ripreso dall’ingloriosa fine di quell’avventura.
Scherma
Amore assoluto, scoppiato a Barcellona ’92, con cinque ragazze chiamate Giovanna Trillini, Margherita Zalaffi, Francesca Bortolozzi, Diana Bianchedi, Dorina Vaccaroni. Arrivato intatto a oggi, dove brilla il genio di Arianna Errigo.
Sport invernali
Passione enorme per lo sci alpino (forgiata da Tomba, ma approfondita e meditata da allora), moderata per quello di fondo, non disdegna un’occhiata alle altre discipline.
Sport di valutazione
Tuffi, tuffi, tuffi, sopra a tutto. Lo diverte anche il pattinaggio artistico, gli fa un po’ paura il nuoto sincronizzato.
Nuoto/atletica
Re e regina, meraviglia della prestazione e dominio dell’attimo. Si esalta ora con Ranomi Kromowidjojo e Allyson Felix.
Altri
Sguardi sparsi su arco, boxe, biliardo, varie ed eventuali.
Ha dimenticato il tamburello! ^_^
Eh, sì, infatti.