Nei centoundici anni da quando nel 1881 è stata creata la Riserva degli indiani Spokane, nessuno, indiano o no, vi era arrivato per caso. Wellpinit, l’unica cittadina della riserva, non esisteva su gran parte delle mappe, per cui lo straniero nero lasciò di stucco l’intera tribù quando comparve con null’altro che l’abito che indossava e una chitarra in spalla. Quando Simon tornò nell’abitato, fu il primo a notare il nero in piedi accanto allo scolorito cartellone BENVENUTI A WELLPINIT, POPOLAZIONE VARIABILE. Lester Cade-a-pezzi dormiva sotto l’insegna e sognò lo straniero prima che chiunque altro ne avesse occasione. Quel nero passò davanti all’Assemblea della Chiesa di Dio, alla Chiesa Cattolica con cimitero, alla Chiesa Presbiteriana con cimitero. Si avviò all’incrocio accanto al campo da gioco di softball con la sua solitaria tomba nascosta ben sotto il centro campo. L’uomo nero posò la chitarra contro un palo dello stop, ma lui rimase in piedi, in attesa.