Visto che non ci facciamo mancare nulla.
Ieri sera mi telefona Ale, sul tardi. Di solito quando telefona così tardi due sono le cose: o hanno distrutto totalmente la linea ferroviaria e lui non riesce a tornare in tempi decenti, o ha trovato qualche animaletto sperduto. L’ultima era stata una volpacchiotta, di cui vi diremo quando la sua storia sarà finita al meglio.
Ieri è stata la volta di un gattino, un micio strillone che si era piazzato sull’isola verde in mezzo alla rotonda che dà il benvenuto nel nostro strano paesello, a gridare il suo disappunto al mondo.
Lo abbiamo chiamato Art.
È un maschio, ed è un frignone. Dopo aver pianto tutta la notte, con la sottoscritta costretta ad alzarsi per raccattarlo in giro per tutta casa, ha capitolato, verso… che saranno state, le cinque?, e si è messo a far fusa a tutto spiano.
Eh, sì, la foto è quella che è, come al solito sono incapace. Qui comunque una sua foto col flash, almeno vedete i suoi colori.
Ora dorme. Ora.
Poi, gli dovrà dare un’occhiata un veterinario. Poi, cercherà casa.