Più tardi, quando Ged ripensò a quella notte, comprese che se nessuno l’avesse toccato mentre giaceva perduto nel mondo degli spiriti, se nessuno l’avesse richiamato in un modo o nell’altro, forse sarebbe stato perduto davvero. Era solo la saggezza istintiva della bestia che lambisce il compagno sofferente per confortarlo, eppure in quella saggezza Ged vide qualcosa di affine al suo potere, qualcosa che era profondo quanto la magia. Da quel momento si convinse che saggio è l’uomo che non si isola mai dalle altre creature viventi, sappiano parlare o no, e negli anni seguenti si sforzò a lungo di scoprire ciò che si può imparare in silenzio dagli occhi degli animali, dal volo degli uccelli, dai grandi gesti lenti degli alberi.
L’ho iniziato a leggere solo qualche giorno fa 😀
A me è piaciuto molto… ^_^