E così eccolo di nuovo a vagare in cerca di niente, i muri di queste viuzze sembrano promettergli un premio che non riesce a raggiungere, come se costituissero il percorso di un gioco dell’oca fatto di caselle vuote e di trucchi nel quale lui continua a girare sperando che a un certo punto la ruota si fermi e la pallina cada su un numero che dia significato a tutto. E intanto là c’è il mare, che lui guarda. Su di esso passano sagome di navi, qualche gabbiano, nuvole.