Il macropianificatore si riconosce dai suoi post-it, dalle Moleskine che insiste a comprare. Il macropianificatore prende appunti, organizza il materiale, elabora una trama e crea una struttura: tutto ciò ancora prima di scrivere il titolo del libro. Questa sicurezza strutturale gli concede una gran libertà di movimento. Non è raro che i macropianificatori comincino a scrivere i loro romanzi partendo dal centro. Man mano che procedono, in avanti o all’indietro, le loro difficoltà si moltiplicano con il moltiplicarsi delle scelte. […] Io non riesco neanche a starli a sentire quando parlano di tutto questo, non perché lo disapprovi, ma perché i metodi degli altri scrittori sono sempre assolutamente incomprensibili e terrificanti.