Vitagatta

Che fare quando l’ultimo arrivato, alla tenera età di sei mesi e mezzo, inizia i tentativi di montare l’ultima arrivata, sua sorella? Beh, si corre ai ripari e si (ri)corre alla sterilizzazione, ovvio, soprattutto perché il suddetto gattino, dopo i due di picche della sorella, fa il medesimo tentativo con Aristillo (lo si prende per la collottola e ci si sale sopra: Aristillo rimane fermo, con le orecchie tirate indietro, e guarda male tutti quelli che gli passano davanti).

Ovviamente Nando non riusciva a combinare nulla, ma già che ci provava era un segnale pericoloso.

Così, prendendo due piccioni con una fava (anzi, quattro gatti con tre trasportini), abbiamo fatto un’altra tornata di sterilizzazioni.

Sono riuscita a catturare Taylor, timido randagino amante dei vagabondaggi, tigratino occhi verdi, e l’ho chiuso in cameretta.

Taylor continua a piangere che vuole uscire, ma siccome ha da fare un piccolo ciclo di antibiotico, nisba, caro mio, tu resti in casa.

Nando e Masche dopo l’operazione erano incazzatissimi. Li avevamo messi nello stesso trasportino, e sulla via del ritorno per poco non si cavano gli occhi a vicenda. Appena è stato possibile li abbiamo separati, con lui che soffiava come un cobra e lei che ringhiava come un pitbull.

Taylor piangeva.

Ah, sì, poi ha pure fatto la cacca, appestando l’abitacolo.

Tra puzze varie e ciuffi di peli volanti abbiamo riconquistato la magione. E voi, cittadini del paesino, che mi guardate male quando passo, sto facendo questo anche per voi, per evitare che ci siano in giro troppi gattini randagi!

Vabbè, tanto se mai ci trasferiremo nella casa dei nostri sogni, i mici della nostra colonia vengono con noi tutti (sperando di ricatturare Taylor, quel giorno). (sennò mi toccherà stare di guardia finché si farà vedere). (insomma ci siamo capiti).

Nel pomeriggio del fatale giorno i due fratelli sono rimasti in cameretta a smaltire il po’ di rintontimento che gli era rimasto, così come Taylor. Questi dopo aver tentato inutilmente di fare un bagno, ha deciso che il posto più ambito della camera era il mio armadio. Credo che ancora mi odi per averlo tolto, la sera.

La sera: di ritorno dal medico* abbiamo trovato i gatti che stavano benone. Masche era ancora incazzata, mentre a Nando era passata. Taylor continuava a sonnecchiare nell’armadio.

Invece Masche ha deciso che il suo posto era sotto la cucina. Non è uscita di lì per tutta la notte. Nando, una volta stabilito che non avrei fatto altre mosse subdole, si è convinto che il campo era di nuovo praticabile. Si è rifatto del tempo perso con una serie di sonnellini sulle mie gambe.

Poi per cena tutti del buon patè. Se lo sono meritato.

*Già, in tutto questo non ho detto che ho l’influenza. Mai vantarsi di star bene senza il minimo malanno per tre anni, che poi il demone della Sfiga si ricorda di te.

Ps. Il nuovo giorno ha trovato un Nando che ormai ha superato brillantemente la cosa, Mascherina che continuerà a rinfacciarmelo perlomeno per un mese, e Taylor che piange perché vuole uscire, guarda un po’.

Insomma, normale amministrazione, no?


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